Erano previsti da ottobre, ma ogni mese insorgono problemi "tecnici" che impediscono ad oggi l’erogazione degli arretrati spettanti ai lavoratori. Inoltre l’Enea non ha sciolto ancora la riserva circa le modalità di calcolo dei conguagli dovuti per prestazioni aggiuntive alla normale prestazione lavorativa, missioni e straordinari, effettuate nel periodo trascorso dei 6 mesi che vanno dalla firma dell’ipotesi d’accordo (dicembre 2010) alla sua sottoscrizione conclusiva (giugno 2011):
Queste prestazioni sono state richieste al personale, autorizzate formalmente dai responsabili, messe in bilancio e già rendicontate nei progetti anche europei, con le regole e gli importi previsti e concordati sulla base della normativa contrattuale vigente in quel momento. Sono risorse che non rientrerebbero nelle casse dell'Enea e il cui recupero si rivelerebbe un danno solo per i lavoratori, che hanno reso la prestazione che oggi verrebbe remunerata in maniera più svantaggiosa: una prospettiva inaccettabile anche alla luce del perdurante blocco salariale.
A fronte delle numerose questioni contrattuali ancora aperte che andrebbero affrontate per valorizzare al meglio le professionalità e il merito scientifico dell’Ente, ci si attarda su questioni che non appaiono centrali per una politica di sviluppo e di rilancio dell’ENEA. Anzi, la tenacia con cui si insiste su questi temi è indicativa di un atteggiamento rigido dell’Ente, incapace di uscire da impostazioni burocratiche o dalle logiche brunettiane, che alla fine finisce per penalizzare in particolare le attività di ricerca scientifica e/o di relazioni internazionali, come le missioni, che sono viste come uno "spreco" o un "favore" ad uso esclusivo del lavoratore interessato.
Non è proprio il massimo per un ente scientifico di rilievo, che dovrebbe invece favorire le attività di ricerca.
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Roma, 9 febbraio 2012
Avv. Fabio Vecchi
Resp. UCP
Sede Legale
OGGETTO: conguagli e arretrati.
La scrivente FLC CGIL rappresenta quanto già più volte sostenuto in precedenza riguardo alle materie indicate all’oggetto e reitera le proprie richieste in merito.
Ci riferiamo in particolare al problema dell’ipotizzato “conguaglio” relativo alle missioni e alle prestazioni di lavoro straordinario, a seguito dell’applicazione delle tabelle d’equiparazione e del contratto degli EPR, avvenuta già in pieno 2011.
È stato evidenziato, e non solo da noi, il rischio che si ipotizzino conguagli oltre che per le previste voci retributive fisse e accessorie anche per le prestazioni non ordinarie ma aggiuntive alla normale prestazione lavorativa, riferendosi anche per queste voci ai nuovi importi previsti dal nuovo Contratto degli EPR.
In questo modo, peraltro si finirebbe per penalizzare quei lavoratori che avevano accettato di attivarsi per conto dell’Agenzia in attività aggiuntive all’orario o esterne al proprio posto di lavoro per ottimizzare gli obbiettivi programmatici e dei progetti.
Vale la pena di richiamare che nello specifico si tratta di prestazioni che sono state, con atti formali, preventivamente autorizzate e concordate sulla base della normativa contrattuale vigente in quel momento, e che nessuna forma di preavviso da parte dei responsabili aveva fatto palesare ai lavoratori il rischio di una rideterminazione postuma degli importi spettanti. D’altra parte gli importi erano ovviamente coerenti con quanto previsto nei progetti e nei capitoli di spesa delle unità.
Peraltro maggior attenzione andrebbe data alla liquidazione di tali istituti nell’ambito di quelli scaturiti da progetti a finanziamento esterno, in particolari europei, già rendicontati e che secondo tale logica richiederebbero delle complicate procedure di rettifica.
Per non parlare della grave penalizzazione che ricadrebbe sui ricercatori impegnati in missioni di lunga durata e per di più all’estero, appunto predisposte a quelle condizioni. Per quanto riguarda gli straordinari, poi, gli importi da rideterminare riguarderebbero un fondo specifico che non prevede diversa destinazione che quella stessa da cui furono stanziate le somme ad origine.
Ci sembrano, quelle riportate, in sostanza valutazioni pertinenti che consentono soluzioni ragionevoli nel caso delle suddette prestazioni aggiuntive.
Ma analogo discorso riguarda quelle prestazioni accessorie che sono state erogate, nel periodo di transito dal contratto Enea al contratto degli Epr, con le modalità preesistenti e che oggi, se non dovessero essere confermate oppure, a seguito di cambio di profilo, divenute non più spettanti, potrebbero portare ad una perdita economica e quindi un danno per i lavoratori che appare francamente ingiustificato e irragionevole anche negli interessi dello svolgimento delle attività dell’Ente.
Per queste ragioni chiediamo all’ENEA di non procedere unilateralmente su queste voci ai suddetti conguagli, non essendo imputabile al lavoratore il diverso e più favorevole trattamento accessorio goduto nella fase di passaggio da un regime contrattuale all’altro.
Altra questione riguarda il tema del computo degli arretrati contrattuali spettanti ormai da troppo tempo ai lavoratori ENEA. Si attende come convenuto l’erogazione di detti arretrati nel mese di febbraio 2012. Tale data è, peraltro, il frutto di precedenti rinvii. Dapprima fu indicato il mese di ottobre 2011 come mese per l’erogazione degli importi arretrati, che poi fu posticipato a novembre 2011; poi ancora spostato per motivi, addotti dall’Amministrazione, legati alla gestione informatica delle procedure di calcolo, per arrivare infine al corrente mese, vista la difficoltà di usare dicembre a causa dei problemi tecnici di fine anno.
A questo punto appare ingiustificato un ulteriore slittamento della erogazione in busta paga di febbraio c.m. degli emolumenti spettanti. Sollecitiamo quindi in tal senso l’amministrazione a mantenere gli impegni assunti in sede di trattativa con le OO.SS..
Approfittiamo della presente nota per rilevare che a tutt’oggi, dopo la comunicazione di gennaio scorso, non si hanno notizie circa il ripristino dei servizi interrotti dalla Caspie, le cui vicissitudini non possono tradursi in un disservizio ai dipendenti.
Si resta in attesa di riscontro positivo. Distinti saluti.
FLC CGIL ENEA
Carlo Buttarelli