Il secondo ente di ricerca italiano continua a ricevere apprezzamenti, contraddetti però da una parte dai continui tagli che ormai mettono in discussione le condizioni stesse di operare, dall’altra da chi non consente di avere una governance autorevole per un rilancio dell’ente, ripiegando pilatescamente, per indecisioni e litigi tra ministri che si dicono tecnici, verso uno scandaloso quarto anno di commissariamento.
I tagli all’ENEA sono iniziati anche prima la della spending review e stanno portando ad una situazione non più sostenibile. I dipendenti della sede di Bologna, Brasimone, Faenza e Monte Cuccolino, tutti centri con attività consolidate e di prestigio che evidenziano una presenza di primo piano nella regione emiliana, denunciano da tempo la progressiva riduzione delle risorse, degli spazi per laboratori, dei servizi.
In discussione sono persino gli affitti ma soprattutto la funzionalità dei laboratori. La nuova sede ipotizzata nel Tecnopolo slitta ancora. Nel frattempo i bilanci dei centri si restringono, i servizi essenziali sono a livello minimo. Iniziative ENEA per invertire seriamente la situazione non ne vengono, appaiono interessate solo al proliferare delle nomine, anzi rimanendo in situazione di inerzia si minaccia di peggiorare la situazione del 2013.
A luglio è partita una nuova iniziativa nel Centro di Bologna da parte della FLC CGIL con una petizione sottoscritta dalla maggioranza dei lavoratori del centro e consegnata con delegazione autorevole al prefetto. Si chiedeva una svolta, un tavolo di serio confronto. Finalmente l’incontro è stato programmato e in prefettura c’erano oltre la FLC CGIL, la Regione, la Provincia e l’ENEA. Un confronto positivo di cui diamo conto nel comunicato allegato del regionale della FLC CGIL. Ma sappiamo che nulla è scontato e per rendere esigibili gli impegni e per invertire la politica di tagli c’è ancora da molto da fare.