ENEA
FLC – CGIL CISL - FIR UIL P.A.
Roma, 11 novembre 2004
prot. 1301
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Al Presidente ENEA
Al Consiglio d’Amministrazione ENEA
Loro Sedi
Signor Presidente, Signori Consiglieri,
Le scriventi OO.SS. registrano, nella gravissima crisi che sta attraversando l’ENEA e che fa sorgere preoccupazioni anche in ordine alla sua sopravvivenza, iniziative di altra sigla tese ad inserire nel preoccupante quadro dei problemi esistenti, questioni speciose relativamente al dovuto ed urgente rinnovo del CCNL.
Codesto C.d.A. dovrà produrre velocemente l’Ipotesi di atto di indirizzo per il rinnovo contrattuale, la cui redazione costituisce uno dei disattesi doveri del C.d.A., affinché il preposto Dicastero della funzione pubblica, con il conforme parere del Ministero dell’economia e previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, possa inviare all’ARAN l’Atto di indirizzo, consentendoci con ciò l’apertura del negoziato.
A tal proposito non c’è nulla da inventare e nulla da scoprire: si tratta di ripercorrere, ovviamente con i diversi contenuti di merito, l’identico percorso, anche nei riferimenti di cornice normativa, già utilizzato per la stipula dei distinti CCNL per l’erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale sia al personale non dirigente che al personale dirigente dell’Ente.
Sulla legittimità, correttezza e aderenza alla norma di quanto richiesto testimoniano l’adozione ed approvazione da parte di tutti i Ministeri interessati, la verifica e stipula in ARAN nonchè la preventiva positiva registrazione da parte della Corte dei Conti, ivi compreso il controllo di legittimità, già ottenuti dai succitati due CCNL.
Sulla legittimazione dei soggetti richiedenti fa fede il grado di rappresentatività posseduto ed accertato con le regole ARAN, valide in tutto il mondo del lavoro pubblico.
A solo titolo di pro memoria si rammenta, forse per la ventesima volta, che, rispetto alla generalità del personale, la rappresentatività del sindacato confederale è ampiamente maggioritaria, ed inoltre, con riferimento al solo personale dei livelli compresi tra 9.0 e 9.2, la rappresentatività del sindacato confederale è più che doppia rispetto alla consistenza dell’ANPRI, con cui continuiamo a non aver nulla a che vedere, nessun punto di intesa, nessuna comunanza di intenzioni e che va identificato oggettivamente, sulla base dei freddi numeri, come la voce della minoranza sindacale, a cui non si può consentire di impedire o ritardare il rinnovo del contratto di lavoro che la maggioranza delle sigle rappresentative vogliono finalmente far ottenere ai lavoratori dell’Ente.
FLC CGIL - CISL FIR - UIL PA-UR