FLC – CGIL
CISL – FIR
UILPA-UR
CISAL-FIALP
Roma 2 febbraio 2005
Prot. n. p050
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Al Coordinamento Nazionale Enea
Lettera aperta al Presidente e ai Consiglieri d’amministrazione dell’ENEA
Egregio Presidente, egregi Consiglieri,
C’è giunta notizia della notifica ricevuta dall’ENEA, del ricorso al T.A.R. Lazio promosso dal Presidente in cui si ipotizza "un cattivo uso del potere" , e si richiede la nullità dell’atto di nomina del direttore Generale.
La notizia, che circolava già da qualche giorno, ci amareggia particolarmente, perché, a nostro avviso rappresenta l’ennesimo esempio di come la disputa tra Presidente e Consiglieri, sia diventata una battaglia di fazioni, con implicazioni anche di natura personale, il tutto sulla pelle dei lavoratori dell’Ente, delle cui sorti avete dato chiara testimonianza di infischiarvene.
Ricordiamo, le parole del vice Presidente che prometteva in un raro incontro con le OO.SS. "di voler porre i problemi del personale all’ordine del giorno di un prossimo consiglio".
Era il giugno del 2004 e stiamo ancora aspettando.
In effetti, qualcosa c’è stato: una delibera monca (quella del 6 luglio 2004), che ha portato come conseguenza l’inasprimento dei rapporti tra il personale, e la condanna per comportamento antisindacale dell’Ente.
Persino sul rinnovo del Contratto di lavoro, l’unica azione prodotta da questo C.d.A. è stato un mandato al D.G. a predisporre l’atto d’indirizzo con un documento ambiguo che parla di "contratto ponte" con un occhio al "comitato di settore degli E.P.R." ma nell’attesa di conoscere "le attività strategiche dell’Enea ancora non definite e che non consentono al momento di individuare in maniera certa il modello contrattuale di riferimento".
Era il 12 novembre 2004 e stiamo ancora aspettando.
Abbiamo chiesto "una transazione intelligente" con l’Ente per superare i problemi dei tribunali amministrativi, compresa l’ultima vicenda riguardante, la sentenza che annulla la graduatoria "del concorso dei 75" e che risale al 2000, non c’è stato detto né sì né no, semplicemente nessuno ci ha risposto.
In tutta evidenza, per voi, queste misere questioni sono state di contorno ad un conflitto, che si è acuito giorno dopo giorno, ed è esploso dal momento in cui l’unica azione di capace mediazione in seno al Consiglio è venuta a mancare con la morte del Consigliere Angelo Marino.
Il muro contro muro è stato palese sulla nomina del Direttore generale, che dopo numerosi rinvii è stata decisa dal C.d.A. con delibera del vice Presidente, in un momento in cui la decisione appariva non più procrastinabile, in cui l’ENEA aveva bisogno del proprio "capo dell’esecutivo" e la scelta è caduta sul direttore facente funzioni Giovanni Lelli che era stato investito dell’incarico proprio dal Presidente all’indomani del "licenziamento" dell’ex D.G. Gaetano Tedeschi (ancora oggetto di contenzioso amministrativo).
Con il direttore generale nominato, tanto per non rendere le cose semplici, avete pensato bene di fare a meno del capo del personale (unico esempio in tutto il pubblico impiego), posizione ancora vacante, per la quale ogni giorno ci risultano candidature di "appartenenza" più che di "competenza".
Nel momento in cui, in ogni caso sembrava si potesse (se pur lentamente) ripartire, è arrivato l’altro argomento, oggetto di scontro in seno al Consiglio d’amministrazione:
La cessione a Sogin degli impianti, che dovrebbe comportare un introito per l’ENEA di 12 milioni di Euro, che i Consiglieri hanno già destinato alla "società di gestione" (documento ENEA 102/C.A. BIS rev.1),
mentre il Presidente, ci risulta, pensava dovessero essere utilizzati per assicurare la partecipazione italiana al progetto "TRADE", al momento bocciato dal C.d.A.
Certo, il difficile momento avrebbe richiesto una condivisione degli obiettivi, anche con i lavoratori, sarebbe stato importante mostrare che, finalmente era maturata una sensibilità verso i problemi degli stessi, invece il C.d.A. orfano del Presidente, con delibera del vice Presidente ha approvato il "regolamento di organizzazione e funzionamento dell’ENEA" senza neanche l’informazione preventiva alle OO.SS. prevista dall’art. 19 della legge.59/97, dal dlgs 165/01 e dal CCNL.
Nel merito del documento, che contiene a nostro avviso, pesanti inesattezze e presenta sospetti d’illegittimità in materia di dirigenza ed istituzione di nuovi uffici di controllo interno e valutazione, disserteremo in altra occasione (abbiamo pronte tre pagine di osservazioni per gli organi vigilanti, l’ispettorato generale della finanza del dipartimento della ragioneria dello stato e per la Corte dei Conti).
Purtroppo è evidente come ancora una volta, pur in una situazione di grave emergenza il C.d.A. non abbia ritenuto opportuno coinvolgere il personale, né i propri rappresentanti in decisioni vitali per l’Ente.
Tra l’altro il fatto che sul "regolamento" sia citata una dozzina di volte la possibilità di ricorrere a consulenti e ad esperti esterni, e ci siano due righe e mezzo sul Contratto dei lavoratori dell’Ente, la dice lunga sugli interessi prioritari dei Consiglieri.
Ma torniamo al ricorso presentato dal Presidente al T.A.R. Lazio.
Se venisse accolto ci troveremmo con un balletto che ricomincerebbe sulla nomina del Direttore generale, con un tribunale che smentirebbe non solo i Consiglieri ma i ministri che hanno assicurato la "copertura politica della decisione", con un Presidente che avrebbe contro non solo i Consiglieri ma anche i ministri con i quali la definizione degli accordi di programma diventerebbe improbabile (per usare un eufemismo).
Se venisse rigettato, ci troveremmo con una situazione ancora più pesante di conflitto tra Presidente e Consiglieri, in ogni situazione in cui è decisiva la firma del rappresentante legale dell’Ente (vedi questione SOGIN), con conseguente ingovernabilità dell’ENEA.
Ormai da questa situazione se ne esce solo con "l’estinzione del procedimento" , che può avvenire per "rinuncia" o per "sopravvenuta carenza di interesse".
Spetta a voi, trovare la soluzione che eviti di arrivare in giudizio, e salvi un’immagine ormai gravemente compromessa dell’ENEA, ma con l’intenzione di attivare subito dopo un dialogo con le parti sociali mai iniziato, ponendo il personale dell’ENEA al centro di un credibile progetto sull’Ente.
Se ciò non sarà possibile, l’unico "beau geste", che vi resta è quello delle vostre dimissioni che porterebbero ad un commissariamento dell’Ente, ed alla successiva nomina di un nuovo Presidente e di un nuovo C.d.A.
Sarebbe, in questo caso, finalmente, un’azione concreta da voi compiuta nell’interesse dell’ENEA e dei suoi lavoratori.
Distinti saluti
FLC-CGIL CISL-F.I.R. UILPA–U.R. CISAL-FIALP