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ENEA: riparte l’iniziativa per difendere i centri di ricerca dalla chiusura

Prevista un'assemblea della CGIL a Faenza per il 6 marzo 2013.

05/03/2013
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Il governo tecnico, piuttosto che incoraggiare la ricerca pubblica, ha continuato nella politica di tagli agli enti di ricerca, aggiungendo al collaudato metodo lineare l’ingrediente tecnico, quindi nelle intenzioni "oggettivo". In cosa consiste? In pratica si calcola la spesa di gestione complessiva e la si divide per il numero di addetti. In questo modo, teoricamente, ogni addetto dovrebbe spendere di meno nel suo operare. Ma il governo sa davvero di cosa parla?

In realtà così al danno complessivo si è solo aggiunta la beffa, finendo, (in parte con la complicità delle remissive amministrazioni), per calcolare come spese di gestione anche quelle operative: quindi i laboratori, i grandi impianti, i centri di calcolo, il loro funzionamento e la loro ineludibile manutenzione, l’elettricità che occorre per mandarli a regime, la vigilanza necessaria. In sostanza ogni addetto deve far fare meno ricerca! Anche per il governo tecnico la ricerca è stata considerata un costo.

Così si è arrivati al nuovo taglio per il 2013 di oltre sei milioni all’ENEA (88 milioni nel complesso della ricerca pubblica), quando il bilancio dell’ente, per via dei tagli del 2011 e 2012, è collocato già sui soli 150 milioni a fronte dei 180 milioni delle retribuzioni dei quasi 3000 dipendenti! Come avviene ormai da tre anni il commissario non ha altre ricette che scaricare i tagli sul personale e indebolendo la capacità operativa, in particolare le infrastrutture dei centri ENEA, ormai al collasso.

Sembra che qualcuno non voglia proprio il decollo di un ente di ricerca qualificato e terzo, rispetto ai vari interessi in campo nel settore energetico-ambientale.

La FLC CGIL riprende pertanto da subito l’iniziativa, che va rilanciata anche verso l’esterno, e la politica per difendere i centri di ricerca e chiedere che l’ENEA sia messo in grado di operare pienamente con strategie adeguate e di respiro, uscendo al più presto da un deprimente commissariamento da sostituire con organi autorevoli affiancati da un consiglio scientifico.

Qualcuno per fare cassa aveva ventilato anche la chiusura di alcuni centri di ricerca. Il criterio? La loro dimensione, non certo la loro capacità operativa. Altro che chiusura dei centri, altro che nuovi tagli, se si parla di sviluppo sostenibile come lo si può immaginare senza ricerca e innovazione?

L'agenda del governo deve cambiare e le forze politiche vanno responsabilizzate. Ma per la FLC CGIL un cambiamento non avverrà spontaneamente e potrà avvenire solo se si allargherà la partecipazione collettiva per fare pressione sia all’interno che all’esterno dell’Ente. Un punto resta chiaro: i centri di ricerca non si toccano e il primo degli sprechi da rimuovere è il funzionamento al di sotto delle possibilità di un ente che può essere strategico per il paese.

Per questo si terrà mercoledì 6 marzo presso il Centro di Ricerca ENEA a Faenza un'assemblea della CGIL aperta a tutti sulla situazione generale dell'Ente e sul precariato. L'appuntamento è alle ore 14, nella sala riunioni a Via Ravegnana. All’ assemblea parteciperanno Carlo Buttarelli, Coordinatore Comitato di Ente ENEA e Valeria Monti Segretaria Generale Provinciale FLC CGIL.

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