Negli ultimi incontri, svoltisi in tavoli distinti, sono state affrontate diverse problematiche. La FLC CGIL aveva ribadito, anche in forma scritta, la necessità di affrontare in modo operativo sia la questione dell’aggiornamento delle fasce stipendiali dei ricercatori, in enorme ritardo di applicazione, sia l’istituto della loro anticipazione, nonché la necessità di accorciare i tempi della “riflessione” interna all’Enea sulla questione del conto terzi.
L’ente ci ha prima consegnato una risposta scritta nella quale si evidenziava l’impegno a mettere in sequenza il previsto istituto dell’anticipo delle fasce (previsto dall’ art. 8 CCNL EPR 2002-2005 2° biennio) subito dopo il loro aggiornamento giuridico già in grave ritardo. Successivamente, nell’incontro del 16 ottobre, ha elencato gli elementi da inserire in un prospetto di accordo da conseguirsi quanto prima (lo stanziamento è di circa 102 mila euro l’anno, corrispondente al 2% del monte salari del 2003 come previsto dal contratto). Anche a questo fine è stato finalmente annunciato l’avvio dell’iter, formalmente previsto, per l’aggiornamento delle fasce professionali dei ricercatori-tecnologi, con l’istituzione della relativa commissione e l’attivazione della prevista verifica, solo tecnica, per le nuove assegnazioni di fascia nel frattempo maturate e al momento solo giuridiche.
L’aggiornamento delle fasce riguarderà gli anni 2011, 2012, 2013. Purtroppo lo strabismo del vertice dell’ente, più interessato ad altro durante la monocrazia che ha imperato in questi anni in Enea, non consentirà l’utilizzo dell’anticipo delle fasce per gli altri 2011 e 2012. Perché? Semplicemente perché secondo il MEF occorrerebbe un'intesa formale ogni anno, ma negli anni scorsi non si sono annualmente conseguite le relative intese per la latitanza dell’Enea. Anche quest’anno siamo nei tempi per un pelo. La FLC CGIL ha più volte, sin dal novembre 2011, sollecitato formalmente l’ente ad attivarsi per questo istituto dopo l’entrata nel comparto. Ma si era distratti evidentemente da tutt’altri interessi e faccende. Cosicché, per responsabilità della gestione commissariale, si sono bruciati possibili interventi contrattuali per circa 320 ricercatori, smentendo anche in questo caso l’affermazione del Commissario secondo la quale si è sempre stati impegnati ad utilizzare ogni spazio normativo per dare “vantaggi” ai dipendenti.
Di fronte a questo continuo gettare al vento migliorie possibili per il personale, appare evidente, per quanto ci riguarda, che gli impegni presi sulla sequenza operativa per essere credibili, devono trovare sollecitamente la forma di un'intesa da sottoscrivere con le organizzazioni sindacali. L’anticipo fasce sarà al 1° gennaio 2013, e quindi verrà riproposto anche al 1° gennaio 2014, interessando circa il 10% annuale dei R/T, quindi appunto circa 160 l'anno tra quelli che hanno a queste date il prerequisito del superamento del 50% del tempo di maturazione della fascia al momento percepita.
Sul telelavoro, poi, le parti hanno convenuto sul relativo regolamento coerente con l’accordo sottoscritto a luglio e che andrà in funzione una volta concluso l’iter approvativo dei ministeri.
Approvata, poi, anche la modifica all’istituto delle missioni che burocraticamente non consentiva piena operatività nelle missioni ai diversamente abili. Purtroppo, si dovrà attendere ancora, perché il testo deve fare tutto il giro delle sette chiese dell’iter approvativo, giacché, purtroppo, non si è ritenuto sufficiente un regolamento. Ancora mesi, quindi, per poter utilizzare qualche centinaia di euro, mentre per incrementare le indennità della mega struttura, al di fuori del mandato commissariale e degli indirizzi governativi ricevuti, non c’è traccia alcuna di avvenute richieste di parere né di certificazioni correlate.
Per i turnisti, per i quali fino al prossimo contratto restano operative ancora le modalità già Enea, l’ente ha evidenziato che sicuramente la modalità di calcolo dell’indennità di turno è migliore nel comparto, ma è enormemente inferiore, tuttavia, quella del relativo rimborso chilometrico, che è appunto irrisorio negli Epr. Se si pensa ai dati riferiti e cioè che l’indennità di turno complessivamente nell’Enea ammonta a circa 170 mila euro annue e quella chilometrica rispettiva supera le 200 mila euro è evidente che appare opportuno mantenere nel transitorio l’opzione esistente.
Non c’è, poi, al momento accordo sulla proposta di modifica dei tempi di permanenza per sedi all’estero (Bruxelles). Questi consistono, secondo l’apposito accordo sottoscritto tra le parti qualche anno fa, in un periodo di due anni, prorogabile eventualmente per ben quattro volte per esigenze particolari. Ora l’Enea chiede la possibilità di nuove proroghe per queste situazioni, particolarmente retribuite e in situazioni di investitura senza procedure, senza che l’Enea abbia fatto alcunché in questi anni per non arrivare a ridosso dell’ennesima scadenza.
Si è continuato, infine, nella discussione sull’ultimo testo di sintesi, consegnatoci dalla delegazione dell’ente, nel merito delle procedure dei concorsi interni, che hanno tuttavia quantità micro rispetto alle aspettative e necessità. Si è cercato di garantire, in presenza di numeri ristrettissimi (si tratta del 15% della precedente operazione molto criticata), la massima trasparenza e la fine del fenomeno delle meteore. Qualche affinatura è prevista ancora e il confronto tecnico è potuto continuare ora che la famigerata scheda del capo è stata di fatto soppressa e che l’Enea sembra aver accettato il principio neo-contrattuale delle “anomale permanenze”, e quindi che di fatto ogni passaggio azzera i titoli che lo hanno consentito. Finalmente, poi, le anzianità a vario titolo svolte o richieste potranno essere utilizzate. Resta, tuttavia, il fatto che stiamo parlando di problemi di scarso impatto sul complesso dei dipendenti e per questo chiediamo una stretta anche sulla questione fasce e passi in avanti significativi per quanto riguarda il conto terzi.
All’ultimo incontro ha partecipato anche il Commissario per confermare i limiti e le prospettive della nuova deroga trimestrale. Sono emerse nella discussione delle problematiche critiche che richiedono considerazioni specifiche. In particolare vi è la netta contrarietà della FLC sia verso nuove nomine che a nuove mega indennità, con la scusa che le recenti nomine “pilotate” di dirigenti consentirebbero altre indennità(!) a carico del bilancio. Queste recenti nomine non hanno certo "liberato" risorse né semplificato i livelli dirigenziali e organizzativi come previsto dalle norme, anzi hanno costituito un aggravio ulteriore di bilancio, avvenuta in una situazione di nuovi pesanti tagli ai centri, alle attività, al personale. Non si può più accettare che in questa crisi c’è chi si arricchisce a dismisura e solo per investiture individuali. Poi c’è il paradosso che ad arricchirsi sono gli stessi che predicano la fine delle “vacche grasse”, ma questo è un altro discorso. L’altro problema, che riprenderemo a parte, è lo scandalo delle liquidazioni. Dopo l’allarme lanciato dalla FLC a novembre scorso, il pasticcio e il pressapochismo dell’ente rischia di recare danni irreparabili al personale Enea nel conteggio delle voci della liquidazione. Abbiamo infatti accertato che al personale Enea avevano applicato le peggiori condizioni tra tutti gli enti di ricerca. Un altro record negativo. Pertanto abbiamo chiesto un intervento diretto del Commissario per salvare il salvabile.