Registriamo degli aspetti positivi, che ci auguriamo siano rafforzati, nell'incontro svolto il 23 ottobre 2018. Il tema era il nuovo Piano di Fabbisogno 2019-2021 (che costituisce parte del piano triennale di Attività dell’Ente), ma in realtà vi erano molte code rimaste in sospeso sulle assunzioni previste per il 2017 e 2018.
Innanzitutto partiamo dall'avvenuta definitiva stabilizzazione di tutti i tempi determinati. Finisce un calvario di proroghe centellinate anno per anno. Contestualmente anche il sottoinquadramento di una parte dei laureati tecnici inquadrati come Funzionari di Amministrazione sembra essere finalmente risolto. Purtroppo a costoro, che hanno dovuto ricorrere a nuove procedure concorsuali, l'ENEA non riconoscerà come agli altri stabilizzati, salvo aprire un loro del tutto legittimo contenzioso, codice civile alla mano, il pregresso come continuità di servizio (anzianità, ferie).
Per gli assegnisti di ricerca che rientrano nel comma 2 art. 20 del DLgs 75/2017 (c.d. riforma Madia), in ENEA sono 38, vi dovrebbe essere, almeno per molti di essi, la possibilità di essere inseriti utilmente negli scorrimenti previsti nelle graduatorie dei concorsi appena chiusi. Per la parte degli assegnisti che non sarà considerata dai suddetti scorrimenti l'ENEA intende applicare la riserva di posti prevista dal suddetto Decreto Madia (riserva del 50% dei posti messi a bando) nel 2019 o nel 2020. Per le organizzazioni sindacali il CdA deve prevedere subito l'applicazione della Madia per il restante personale assegnista già nel 2019. Sarebbe un segnale grave un ulteriore slittamento al 2020 per questi lavoratori. Si evidenzia che a chi rientra nelle procedure speciali previste dall’art. 20 della Madia dovrebbe essere garantita la proroga dei contratti.
Come già sottolineato in precedenti comunicati si è creata una situazione caotica a seguito, in particolare, ma non solo, sia di sentenze del TAR che hanno annullato procedure concorsuali per collaboratori tecnici e amministrativi sia del sovrapporsi delle procedure di stabilizzazione con le normali procedure concorsuali.
Il budget per le assunzioni che era stato previsto per il 2017 e 2018 non è stato quindi utilizzato a pieno. L’ENEA intende colmarlo entro il 2018, ricorrendo, per le assunzioni già previste, alle graduatorie dei concorsi per ricercatori e tecnologi che si sono svolti nel 2018. Lo scorrimento riguarda quindi gli "idonei". La FLC CGIL, onde evitare di inserirsi in nuovi circuiti di contenzioso, aveva chiesto rassicurazioni sulle praticabilità della procedura. Per l'ENEA è una strada percorribile.
Pertanto il quadro delle assunzioni a colmatura del 2017 e del 2018 è il seguente:
Quindi entro gli anni 2017 e 2018 si prevedono complessivamente 189 nuove assunzioni (138 del 2018 + 51 del 2017) per scorrimento.
Aspetti critici che si dovranno tenere conto:
Parliamo del Piano triennale di Fabbisogno (parte del Piano di attività dell’ente) da inoltrare al Ministero Vigilante. Ovviamente è positivo un consistente ricambio generazionale (304 assunzioni nel triennio), tuttavia occorre sottolineare che esso è ben al di sotto delle aspettative e delle possibilità offerte dalla stessa legge sugli enti di ricerca 218/2016 (stando a questa legge si potrebbe arrivare a 519 assunzioni!). L’ENEA dichiara, tuttavia, che per prudenza, in realtà per i rapporti poco chiari e costruttivi con il ministero vigilante, si attiene al semplice e mero turnover (non si tiene conto ovviamente al momento della nuova ipotesi quota 100, peraltro volontaria). Quindi le previsioni nel triennio sono:
Come si nota vi è la novità di avanzamenti interni contestualmente alle assunzioni. Quindi le procedure assunzionali non saranno solo per il terzo livello di ingresso, ma anche per il primo e il secondo livello e su questi scatta la riserva del 50% per i dipendenti interni. Esse terranno conto del turnover dei singoli livelli da compensare. Quindi significa che sono ipotizzabili (verosimilmente vi saranno anche nuove assunzioni al terzo livello) almeno 60-70 posti di riserva per gli interni (prove semplificate). Ma nulla vieta che i vincitori del concorso per R/T siano interni all’ENEA.
Oltre a questa riserva prevista per i dipendenti interni nell’ambito dei concorsi pubblici vi è un’altra riserva evidenziata dall’articolo 22 comma 15 sempre del DLgs 75/2017 (c.d. riforma Madia). Il suddetto comma prevede procedure riservate per progressioni interne, in pratica che nel triennio 2018-2020 il 20% dei posti “previsti nei piani di fabbisogni come nuove assunzioni” sia destinato a procedure riservate al personale interno. L’ENEA ipotizza per questo budget un numero complessivo entro il 2020 di 63 posti di riserva esclusiva per gli interni (quindi prove semplificate), di cui 40 ipotizzabili già nel primo periodo 2019. Come è noto per i IV-VIII le procedure saranno invece fissate nel contratto integrativo che dovrà aprirsi a breve.
Un passo in avanti, dunque, certo limitato, per sbloccare gli avanzamenti per i R/T fermi al 2010. Intanto finalmente anche tutti i vertici degli enti di ricerca hanno scritto alla Funzione Pubblica circa chiarimenti sugli effetti applicativi della sentenza sull’articolo 15, che sbloccherebbe il tutto. Infatti la suddetta sentenza evidenzia, come da sempre affermato dalle OO.SS, che i passaggi di livello I-III non sono cambi di area ma una evoluzione nello stesso profilo e quindi non necessitano di prove “assunzionali” come concorsi dall’esterno. Inoltre va ricordato che il concetto di riserva, come sottolineato dalla FLC CGIL, può essere applicato (insieme agli assegni di ricerca e non superando il 50% complessivo) anche per la valorizzazione interna per chi ha acquisito i titoli per accedere al livello 3 laureato. Quindi parliamo di opportunità di sviluppo professionale per quei dipendenti che hanno acquisito o sono in possesso di una scolarità superiore (e con i requisiti previsti per l’accesso) da quella del profilo di appartenenza o di assunzione.
Occorre considerare che 220 degli attuali R/T senior andranno in pensione nel triennio; abbiamo detto che la riserva è del 50 % per interni, ma nulla vieta che i vincitori (l’altro 50%) siano interni; quindi si può andare anche ben oltre le 150 progressioni per R/T. Un primo sblocco da cui partire.
Aspettiamo risposte sulle problematiche che restano aperte: sui passaggi di profilo a parità di livello si è aperta la discussione ma non c’è ancora nulla di concreto; ci attendiamo la data dell’assestamento definitivo degli assegnisti titolati a procedure speciali. Una riflessione pratica oltre gli intenti sulla valorizzazione professionale interna. Ma, come già detto, abbiamo l’impressione che si sia già aperta anche una lotta sulla ripartizione delle assunzioni degli idonei tra i diversi centri di ricerca. Evidenziamo che stiamo parlando dello sviluppo dell’ente nel suo complesso e quindi nazionale; la ripartizione dei livelli occupazionali non può essere quindi delegata solo a questione interna ed egocentrica degli staff centrali dei Dipartimenti che considerano ormai i Centri di ricerca come periferie con compiti solo esecutivi.