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ENEA: Piano di Fabbisogno 2019-2021, inaccettabile la penalizzazione degli assegnisti di ricerca sia per le stabilizzazioni che nelle proroghe

Arrivata la convocazione. La FLC CGIL chiede una svolta: favorire i precari, opportunità di professionalità, riequilibrio delle assunzioni nei centri di ricerca, specie nel meridione.

23/10/2018
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L’ENEA è l’unico Ente che non ha voluto applicare per gli assegnisti di ricerca quanto previsto dal secondo canale di stabilizzazione inserito nel relativo Decreto Madia. Non solo, ma per molti assegnisti che hanno, appunto, i requisiti del “comma 2” (riserva del 50%)  non si è proceduto nemmeno alle proroghe contrattuali. Ovviamente, coerentemente alla logica accentratrice dell’attuale vertice, ci riferiamo in molti casi a centri meridionali. Il paradosso di questo accanimento  è che parliamo di numerosità di colleghi sostanzialmente irrisoria per il secondo ente di ricerca italiano (38 circa).

Ci auguriamo ora una svolta nella politica del personale e delle assunzioni. Pesa, mentre si imposta il prossimo fabbisogno triennale, il fatto che quanto previsto per il 2017 e 2018 è rimasto in gran parte non coperto. Questo a causa di una situazione caotica che si è andata cumulando:  sentenze del TAR che hanno, con facilità, visto la genericità dei profili dei bandi emessi, annullato i concorsi del 2017 per i collaboratori tecnici e amministrativi; la presenza di numerosi ricorsi sui concorsi dei ricercatori e tecnologi attuati nel 2018; la scelta di inserire le stabilizzazioni non in una corsia specifica preferenziale, ma nell’ambito del normale turnover (prefigurando, così, fino all’ultimo agli stabilizzandi un nuovo percorso  concorsuale parallelo e mortificante) e da qui, peraltro, l’ENEA è divenuto l’unico ente a non usufruire dei contributi aggiuntivi previsti per le stabilizzazioni; la situazione di sotto inquadramento vero e proprio di parte del personale TD, il quale vincitore di concorso per ingegneri e fisici si è ritrovato inquadrato come Funzionario di amministrazione e quindi ha dovuto rifare una nuova prova concorsuale. Ma ci riserviamo di riassumere meglio la situazione assunzionale complessiva. Peraltro l’ENEA sta valutando per le future assunzioni di ricorrere a scorrimenti di “idonei” delle graduatorie dei concorsi attuati. A questo punto ci attendiamo pareri di merito precisi e nel frattempo ci limitiamo a registrare che nei bandi emessi veniva sottolineato che "L'ENEA limiterà il numero degli eventuali idonei in misura non superiore al cento per cento dei posti messi a concorso su ogni singola posizione, arrotondati per eccesso, ai sensi della normativa vigente". Nel frattempo la FLC CGIL conformemente a quanto sta emergendo nella consultazione tra il personale evidenzia:

  1. il piano di fabbisogno deve prevedere l’attivazione di misure per salvaguardare le competenze espresse dagli assegnisti di ricerca. Quindi prevedere una garanzia di proroga contrattuale per chi rientra nella legge Madia;
  2. il piano di fabbisogno deve prevedere opportunità di valorizzazione interna non solo nelle progressioni ma anche nella mobilità orizzontale tra profili;
  3. il piano di fabbisogno deve invertire le priorità finora conseguite a discapito dei centri periferici nel territorio nazionale, specie nel SUD. Questo anche in coerenza al recente accordo tra organizzazioni sindacali e Ministro del SUD che indica nella quota del 35% degli impegni pubblici da destinare al Meridione. Ma anche in coerenza del recente rapporto CNR sugli  investimenti della ricerca pubblica nel meridione: esso ne evidenzia una media molto bassa cioè del solo 17% della spesa complessiva di università e enti di ricerca. Una percentuale, tuttavia, che all’ENEA si abbassa al risibile 6%.
  4. Il Piano di fabbisogno deve coprire la mancanza cronica di collaboratori di laboratorio che ormai vengono spartiti tra unità.
  5. Il Piano di Fabbisogno deve prevedere anche le opportunità di sviluppo professionale per quei dipendenti che hanno acquisito o sono in possesso di una scolarità diversa da quella prevista dal bando che ne ha determinato la loro assunzione. Altrimenti perché lo Stato dovrebbe, per fare un esempio, investire sulle 150 ore? Su questo tema la FLC CGIL aprirà anche il discorso sull’attivazione dei Dottorati di Ricerca per il personale interno e la trasparenza nelle opportunità di crescita professionale.
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