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ENEA: i lavoratori in presidio giovedì 14 gennaio

Iniziativa unitaria di FLC CGIL, FIR CISL, UIL RUA e ANPRI sul futuro dell’ENEA. Appuntamento sotto il MISE alle ore 9.30.

13/01/2016
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Finalmente si esce dal Commissariamento. Ora occorre una Governance di qualità, salvaguardando il ruolo e un assetto organizzativo da Ente di ricerca, ripristinando piena trasparenza nella gestione, nelle nomine, nelle relazioni sindacali.

L’attuazione dell’ennesimo emendamento di riordino dell’ENEA inserito nella legge sulla Green Economy approvata il 22 dicembre, prefigurato in modo diverso da quanto già previsto dalla legge 99/2009, deve essere subordinata ad un chiarimento sul ruolo dell’ENEA, in cui sia riaffermata la natura di ente pubblico di ricerca, a cui sono assegnati anche compiti di agenzia e di erogazione di servizi avanzati.

Questo lo chiede anche l’OdG sull’ENEA approvato contestualmente all’approvazione della legge sulla Green Economy dalla Camera dei Deputati, patrocinato dalle Commissioni Ambiente e Attività Produttive, che è stato sottoscritto anche da pezzi delle opposizioni e fatto infine proprio dal Governo, di cui chiediamo il rispetto e l’attuazione. Infatti, quello che emerge di nuovo dal collegato ambiente sull’ENEA è un insieme di contraddizioni che occorre chiarire prima di procedere al riordino, se si vogliono evitare conseguenze negative sull’Ente. I rischi sono un reale ridimensionamento dell’ENEA, un allontanamento dal novero degli EPR, una nuova burocratizzazione e un maggiore asservimento ai dettati ministeriali. L’ENEA deve far parte  legittimamente della rete degli EPR e il suo riordino non può essere estraneo dal dibattito che si aprirà nei prossimi mesi intorno alla legge delega sulla ricerca, su cui il governo è delegato a legiferare in materia di regole comuni a tutti gli enti di ricerca, cosa di cui il Ministero dello Sviluppo Economico sembra essersi dimenticato. Delega che dovrà salvaguardare le specificità del settore, il carattere di autonomia, le flessibilità organizzative necessarie agli obiettivi di mission, nonché modelli organizzativi partecipativi, che contemplino la presenza dei Consigli Scientifici e siano in grado di rispettare la Carta Europea della Ricerca, per tutti gli Enti di Ricerca e che non potrà per questo non interessare anche l’ENEA.

La stessa governance dell’Ente dovrà garantire autonomia e terzietà, con un vertice che dovrà essere scelto fra figure titolate e di alto livello scientifico, non legate a passate e presenti gestioni ENEA, in grado di assicurare la necessaria autorevolezza al secondo Ente di Ricerca italiano.

La straordinaria sottoscrizione della petizione sullo stato dell’ENEA, promossa dalle Organizzazioni Sindacali FLC CGIL, FIRL CISL, UIL RUA e ANPRI, che in soli 4 giorni ha raccolto fra tutti i centri le firme di oltre la metà del personale, non può essere ignorata.

Nella petizione si chiede l’uscita dal commissariamento, ovviamente, ma anche una soluzione di qualità sulla mission e sulla governance; si evidenziano le contraddizioni presenti nell’emendamento approvato alla Camera; si criticano puntualmente alcuni aspetti dell’attuale gestione commissariale ed in particolare:

  • il riordino organizzativo di dubbia legittimità, effettuato dall’attuale Commissario, ha finito per accrescere burocrazia e gerarchie interne all’ENEA, limitando le capacità di interazione fra le varie competenze consolidate dell’Ente;
  • le nomine effettuate senza procedure trasparenti ed in assenza di comprovata valutazione del merito, che pure il MISE, nell’audizione tenuta nella seduta del 22 marzo scorso nella Commissione Attività Produttive sul processo di riorganizzazione avviato, aveva assicurato sarebbero state garantite;
  • una gestione non funzionale e poco trasparente in cui il personale è sempre inesistente; • relazioni sindacali condotte in modo piuttosto autoritario e irrispettoso in un continuo clima di sfida.

Per queste ragioni, la maggioranza del personale e tutti i sindacati maggiormente rappresentativi chiedono una svolta nella fase attuativa del riordino, chiudendo con le gestioni provvisorie. Un ente complesso che opera a livelli di eccellenza a livello nazionale e internazionale non può essere governato, com’è stato purtroppo in questa fase commissariale, con un antagonismo continuo all’interno contro tutto e tutti, in assenza del necessario clima di fiducia e collaborazione, tanto più quando i titoli scientifici e professionali portati in dote per governare un ente com’è l’ENEA, non paiono propriamente titolati e di alta qualità.

Per queste ragioni il 14 gennaio saremo sotto alla sede del Ministero dello Sviluppo Economico, in via Molise, per rappresentare al le ragioni della protesta e del dissenso nei confronti dell’emendamento sull’ENEA approvato nel Collegato Ambientale.

Una nota su tale questione è stata inoltrata ai vertici del MISE e una specifica richiesta di audizione alle Commissioni della Camera dei Deputati, Ambiente e Attività Produttive, è stata inoltrata dai sindacati, per rappresentare gli effetti dell’emendamento e le preoccupazioni del personale sull’attuale gestione dell’ENEA.
______________________

Roma, 13 gennaio 2016
All’Ill.mo Ministro allo Sviluppo Economico
Dott.ssa Federica Guidi
Direzione Generale per il mercato elettrico,
le rinnovabili e l’efficienza energetica , il nucleare
Dott.ssa Rosaria Fausta Romano
Direzione Generale per la vigilanza sugli enti
Dott.ssa Simonetta Moleti
Divisione VII - Vigilanza su enti e su società partecipate
Dott. Roberta Toselli

OGGETTO: Presidio Lavoratori ENEA presso il MISE e richiesta di incontro

Il 22 Dicembre scorso è stato approvato definitivamente dalla Camera dei Deputati il Collegato Ambientale alla legge finanziaria del 2014, nel quale, al Senato era stato inserito all’ultimo momento e senza i dovuti passaggi nelle Commissioni, un emendamento che fissa gli orientamenti per il riordino dell’ENEA, in modo assai diverso da quanto previsto dalla legge 99/2009, che prevedeva un decreto attuativo interministeriale, che non è stato però reso operativo nei 7 anni di Commissariamento passati.

Il nuovo articolato sull’ENEA è stato ritenuto contraddittorio anche dalle Commissioni Attività Produttive e Ambiente della Camera, dallo stesso relatore della legge approvata alla Camera, dallo stesso Ufficio Legislativo della Camera. D’altronde l’importanza dell’approvazione del Collegato Ambientale, così atteso da anni, non poteva consentire nuovi emendamenti sul comma riguardante l’ENEA, in quanto avrebbe comportato un re-invio al Senato del provvedimento, con evidenti complicazioni per l’iter di approvazione Motivo per il quale i Presidenti delle Commissioni sopra richiamati hanno predisposto un testo di un O.d.G.,
sottoscritto anche dalle parti delle opposizioni e fatto infine proprio dallo stesso Governo, in cui si chiede un chiarimento su alcuni punti importanti, prima della fase applicativa di quanto previsto nel Collegato Ambientale in merito all’ENEA.

Contestualmente si sono manifestate forti preoccupazioni sul futuro dell’ENEA e si è aperta una fase di agitazione tra tutto il personale dipendente, culminato in un presidio presso il Parlamento, durante il quale è stata consegnata alle forze politiche e ai rappresentanti delle istituzioni, un’importante petizione sottoscritta da più della metà del personale in soli 4 giorni. Nella petizione si chiede l’uscita dal commissariamento, ovviamente, ma anche una soluzione di qualità sulla mission e sulla governance; si evidenziano le contraddizioni presenti nell’emendamento approvato alla Camera; si criticano puntualmente alcuni aspetti dell’attuale gestione commissariale ed in particolare:

  • Il riordino organizzativo di dubbia legittimità, effettuato dall’attuale Commissario, ha finito per accrescere burocrazia e gerarchie interne all’ENEA, limitando le capacità di interazione fra le varie competenze consolidate dell’Ente;
  • le nomine effettuate senza procedure trasparenti ed in assenza di comprovata valutazione del merito, che pure il MISE, nell’audizione tenuta nella seduta del 22 marzo scorso nella Commissione Attività Produttive sul processo di riorganizzazione avviato, aveva assicurato sarebbero state garantite;
  • una gestione non funzionale e poco trasparente in cui il personale è sempre inesistente; relazioni sindacali condotte in modo piuttosto autoritario e irrispettoso in un continuo clima di sfida.

Pertanto la maggioranza del personale e tutte le OO.SS. maggiormente rappresentative, chiedono la fine di questa eterna fase transitoria e una svolta nell’attuale processo di riordino in grado di assicurare un vero rilancio per l’ENEA. Per un’organizzazione adeguata ad un ente di eccellenza che svolge importanti compiti di ricerca e innovazione in settori cruciali e strategici per il Paese, che sono inseriti nelle strategie europee e possono coinvolgere ancor più proficuamente imprese e territori. Che sappia contemperare la complessità delle funzioni dell’Ente, ai cui consolidati compiti di ricerca si associano importanti servizi specialistici di sostegno alle imprese e alle pubbliche amministrazioni, che non possono essere disgiunti dalle attività di ricerca, se si vuole assicurare la necessaria qualità anche per queste attività. Un ente complesso che opera a livelli di eccellenza a livello nazionale e internazionale, richiede un’organizzazione basata su modelli collaborativi, improntati alla condivisione degli obiettivi e alla partecipazione fra le varie componenti da cui l’ente è costituito; non può essere invece governato, com’è stato purtroppo in questa fase commissariale, con un antagonismo continuo all’interno contro tutto e tutti, in assenza del necessario clima di fiducia e collaborazione, tanto più quando i titoli scientifici e professionali portati in dote per governare un ente complesso com’è l’ENEA, non paiono propriamente titolati e di alta qualità. Nel campo della ricerca, quando si scelgono gli organi di governano degli enti, i decisori politici non possono prescindere, a nostro avviso, dal merito e dalla qualità; la competenza deve essere ben riconoscibile dalle comunità tecnico-scientifiche con le quali si interagisce a livello nazionale e internazionale, se si vuole dare autorevolezza.

Siamo ancora in tempo per fare scelte di qualità per l’Enea e il collegato ambientale con il quale si rimette le mani sulle competenze dell’Ente, può e deve essere l’occasione da cogliere. Occorre infatti ricordare che il legislatore, nell’ambito della più generale riforma della PA, ha approvato la delega al governo per il riordino del settore Ricerca, ed è annunciata per febbraio-marzo l’apertura della fase di discussione per l’esercizio della delega da parte del governo. L’obiettivo è quello di dare maggiore coerenza e coordinamento al sistema degli Enti Pubblici di Ricerca, per rafforzarne la governance unitaria e realizzare una vera cabina di regia in grado di salvaguardare l’autonomia e le specificità del settore. Si vogliono semplificare le normative e i vincoli a cui sono sottoposti gli EPR, al pari del resto della PPAA, per assicurare le necessarie flessibilità di cui il settore ha bisogno per favorire la competizione internazionale. SI vogliono garantire standard di qualità per il funzionamento degli EPR. Da questa discussione l’ENEA non può essere estromesso, ma anzi deve poter svolgere un ruolo legittimo e propositivo, al pari degli altri enti di ricerca.

Per questi motivi, in relazione sia dell’approvazione del Collegato ambientale, nonché dell’O.d.G. approvato dal governo sull’ENEA, si chiede un incontro in occasione dell’annunciato presidio che si svolgerà il giorno 14 gennaio p.v. dalle ore 9,30, presso la sede di questo Ministero dello Sviluppo Economico.

Con i migliori saluti.

Le segreterie nazionali di 
FLC CGIL, FIR CISL, UILRUA, ANPRI-CIDA

______________________

Roma, 13 gennaio 2016
Ai Presidenti delle Commissioni
Attività Produttive e Ambiente
della Camera dei Deputati
On. Guglielmo Epifani e Ermete Realacci

Oggetto: Richiesta audizione urgente e congiunta Commissioni Attività Produttive e Ambiente su riordino ENEA

Egregi Presidenti,
le scriventi Organizzazioni sindacali, maggiormente rappresentative, chiedono una audizione urgente sulla situazione dell’Ente ENEA, secondo Ente di Ricerca italiano, alla luce della recente approvazione del Collegato Ambientale in cui si prevede un ennesimo riordino dell’Ente, diverso e contraddittorio con quanto previsto dalla legge 99/2009. La richiesta è giustificata anche alla luce dell'approvazione alla Camera dell’Odg sull'ENEA da Voi predisposto, anche con il sostegno di partiti di opposizione, e poi fatto proprio dal Governo, nel quale si chiede un preliminare chiarimento su ruolo e aspetti di governance dell'Ente, prima della fase attuativa dei processi di riordino previsti dal Collegato.

La presente richiesta di audizione è stata peraltro preceduta da proficue interlocuzioni con codeste Spett.li Commissioni, nonché dal fatto che il personale dell’ENEA ha voluto sottoscrivere in maggioranza nei giorni scorsi una petizione, esprimendo così il grave disagio per la situazione attuale dell’Ente e per quanto sta avvenendo in modo confuso nel processo di riorganizzazione in atto. Modo confuso a procedere alimentato dal fatto che il Ministero
vigilante (MISE) non sta tenendo conto della legge delega sulla ricerca pubblica, su cui il governo è delegato a legiferare nei prossimi mesi, in materia di regole comuni a tutti gli enti di ricerca. Delega che dovrà salvaguardare le specificità del settore, il carattere di autonomia, le flessibilità organizzative necessarie agli obiettivi di mission, nonché modelli organizzativi partecipativi, che contemplino la presenza dei Consigli Scientifici e siano in grado di rispettare la Carta Europea della Ricerca, per tutti gli Enti di Ricerca e che non potrà per questo non interessare anche l’ENEA.

Certi dell'attenzione che Vorrete prestare alla nostra richiesta, Vi porgiamo distinti saluti.

Il Segretario Generale FLC CGIL 
Domenico Pantaleo
Il Segretario Generale FIR CISL
Giuseppe De Biase
Il Segretario Generale UIL RUA 
Sonia Ostrica

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