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ENEA, grande partecipazione alla manifestazione indetta dalla RSU e promossa dai sindacati

Oltre 500 persone al presidio di protesta del 5 maggio 2011 davanti al Ministero dello Sviluppo Economico contro i tagli, la precarietà e per l'uscita dalla fase commissariale. L'iniziativa è stata indetta dalle RSU dell'ENEA e promossa dalla FLC CGIL, insieme ad ANPRI e USI/rdb, alla quale hanno aderito anche FIR Cisl e UIL Rua.

06/05/2011
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Altre manifestazioni si sono tenute anche in altre negli altri Centri Enea: a Trisaia (Matera) ieri, a Brindisi, a Brasiamone (Bologna) e a Portici (Napoli). I tratti distintivi sono stati la grande partecipazione alle mobilitazione e lo straordinario carattere di unitarietà mostrato da tutti. Si tratta di un risultato importante e non scontato, frutto del lavoro in particolare dei delegati RSU e di quanti, a partire dall'assemblea nazionale del 22 marzo scorso, hanno operato per la piena riuscita dalla mobilitazione: la FLC CGIL è sempre stata fra questi.

Il grande successo di queste manifestazioni delle lavoratrici e dei lavoratori dell'ENEA è la dimostrazione del grave stato di difficoltà in cui versa la ricerca in Italia. Ricercatori e tecnici dei vari Centri Enea sparsi sul territorio italiano, sono stati costretti a scendere in piazza per

  • rivendicare la dignità del loro lavoro
  • chiedere di farla finita con la precarietà
  • chiedere un futuro per il loro Ente.

Troppo spesso l'ENEA è stato sottoposto ad interventi volti a colpirne l'autonomia e la possibilità di svolgere appieno la propria missione. L'ultimo intervento governativo è stato una sforbiciata micidiale di 30 mln di € al bilancio del 2011, rispetto ai 197 mln di € del fondo di finanziamento ordinario. Segno evidente della scarsa volontà di dotare questo Paese di una politica energetica all'altezza di questo nome, in cui la ricerca dell'ENEA possa rappresentare un vero strumento di sostegno per i vari ambiti energetici e ambientali.

Ma qui siamo di fronte alla massima improvvisazione, basta ricordare solo cosa è avvenuto dello sbandierato rilancio del programma nucleare italiano, prontamente messo in sordina dopo l'incidente in Giappone e magari destinato a “riemergere” in tempi più favorevoli, solo per scongiurare il pronunciamento popolare al prossimo referendum di giugno e mettere la sordina a quelli sull'acqua pubblica e sul legittimo impedimento.

Anche questo pressappochismo è alla base delle incertezze in cui naviga l'Ente, che è commissariato da 19 mesi, senza alcuna prospettiva sul suo riordino. Non sarebbe stato meglio evitare questo teatrino sul nucleare e concentrare gli sforzi sulle rinnovabili, sull'efficienza energetica, sulla ricerca strategica e tecnologica utilizzando le competenze di un Ente come l'ENEA? Di tutto questo dovranno rispondere il governo e il Ministro Romani, ma anche di come rilanciare l'ENEA all'interno di una nuova politica energetica italiana (che non può fare a meno della ricerca e dell'innovazione), di come superare la fase di commissariamento, di come recuperare i pesanti tagli al fondo di finanziamento e come combattere la precarietà. Anche il Commissario Lelli non è immune da responsabilità per la fase di incertezza in cui versa l'ENEA e per come ha subito acriticamente i tagli imposti dal governo.

Da questa acclarata passività è partito il grande movimento di protesta di tutti i lavoratori dell'ENEA, che ha coinvolto tutte le RSU e alla fine anche le altre organizzazioni sindacali, per chiedere politiche di rilancio dell'Ente, visto che i tagli, oltre a colpire l'occupazione dei lavoratori impiegati nei servizi, alla fine colpisce anche l'attività di ricerca (e nel caso dell'ENEA stiamo parlando di Centri in cui vi sono strutture e laboratori complessi).

Apprezziamo la notizia che, in concomitanza delle manifestazioni, il Ministro Romani ha convocato il Commissario dell'ENEA per martedì prossimo e che, come comunicato alla delegazione ricevuta in mattinata dal Ministero, si avvia la fase di superamento del commissariamento. Vedremo cos'altro saprà produrre, ma tutto questo per ora non può bastare: i lavoratori e le lavoratrici dell'ENEA attendono risposte concrete alle problematiche sollevate e sul loro futuro.

La mobilitazione continuerà nei prossimi giorni ed prevista sin da ora la convocazione di una nuova assemblea nazionale.

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